Avium voces
Uno degli studi contenuti in questo volumetto riguarda la presenza degli elementi d’origine islamica nell’opera di Julius Evola. (…) Un lavoro analogo è stato effettuato dall’autore in relazione all’opera di Friedrich Nietzsche. (…) Tra gli altri saggi, quello che dà il titolo al libro concerne il tema simbolico del “linguaggio degli uccelli”. Se il sintagma latino Avium voces proviene da un passo di Lucrezio relativo alla nascita della poesia, le “voci degli uccelli” sono un simbolo attestato in numerose culture tradizionali. Gli uccelli sono immagini simboliche degli dèi o degli angeli, e la comprensione del loro linguaggio corrisponde alla reintegrazione nel centro dello stato umano, ossia nel punto in cui è possibile la comunicazione con gli stati superiori dell’essere. Ad un altro simbolo, parimenti diffuso nelle aree culturali più diverse, si riferisce anche il secondo saggio, che tratta del significato del numero settantadue, sottomultiplo dei numeri attinenti alla manifestazione ciclica. (…) Infine, il saggio sul “linguaggio segreto di Giovanni Boccaccio” costituisce un tentativo pionieristico: esso consiste nell’applicare ad alcune novelle del Decameron quei criteri esegetici ai quali Luigi Valli ed altri studiosi avevano fatto ricorso per cercar di comprendere il senso nascosto dell’opera di Dante.
(“Rinascita”, 3 giugno 1993)