La missione eurasiatica di Nursultan Nazarbayev
Nel 1991, raccogliendo in un volume intitolato Continente Russia alcuni saggi di Aleksandr Dugin, le Edizioni all’insegna del Veltro segnalavano al lettore italiano il ruolo eminente che l’Autore era destinato a svolgere nel mondo culturale postsovietico. Non si trattò di un abbaglio né di un’esagerazione: nel 2004, quando la neonata rivista di studi geopolitici “Eurasia”, pubblicata dalla stessa casa editrice, invitò Dugin a far parte della propria redazione, il giovane intellettuale era ormai diventato un personaggio di primo piano, tenuto in considerazione negli ambienti culturali, politici, militari e religiosi russi e reso oggetto di indagine da parte di studiosi e di analisti europei ed americani. In poco più di una decina d’anni, Dugin si era imposto come il principale esponente del neoeurasiatismo ed aveva rapidamente percorso i primi gradi di una brillante carriera di geopolitico militante. Nel 1998 Dugin era diventato consigliere di Gennadij Seleznev, Presidente della Duma di Stato, per le questioni strategiche e geopolitiche; nel 1999 aveva assunto la direzione del Centro di Perizie Geopolitiche presso la Duma; nel 2000 aveva tenuto un corso universitario di Filosofia politica ed aveva potuto esporre le proprie vedute in uno dei siti informatici del governo; nel 2001 aveva fondato il Movimento Eurasia, che tra i suoi dirigenti annoverava autorità religiose come il Muftì Talgat Tadzhuddin e militari come il generale Klokotov; nel 2002 il Movimento Eurasia era diventato un partito politico presieduto dallo stesso Dugin e nel 2003 aveva partecipato alle elezioni per la Duma in seno al blocco Rodina, per trasformarsi successivamente nel Movimento Internazionale Eurasiatico, un’organizzazione non governativa rappresentata in ventidue paesi. Attualmente Dugin insegna all’Università di Stato di Mosca e all’Università “Lev Gumilëv” di Astana. È autore di una ventina di studi di filosofia e di geopolitica.
Il libro che viene tradotto in italiano col titolo La missione eurasiatica di Nursultan Nazarbayevè una raccolta di articoli, interviste interventi di Aleksandr Dugin risalenti al periodo compreso tra il 2001 ed il 2004 ed aventi come tema comune e unificante il fondamentale contributo politico dato al progetto eurasiatista dal Presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev.
La dichiarazione con la quale Nazarbayev lanciò l’idea dell’Unione Eurasiatica viene rievocata dall’Autore nei termini seguenti: “Nel momento in cui il sistema strategico eurasiatico postsovietico era giunto al punto critico più basso (…) il Presidente del Kazakhstan, a capo di una repubblica gigantesca dell’Asia Centrale, d’importanza fondamentale e prioritaria per la Russia verso il sud, propone l’iniziativa della reintegrazione. Era una mossa d’avanguardia, una mossa epocale. Si può dire che da quel momento, dal 3 giugno 1994, si deve contare l’inizio di una nuova epoca“.
Il rappresentante del neoeurasiatismo ha dunque trovato il suo Principe: “Per la prima volta i disegni e le speranze degli eurasiatisti acquisivano una figura storica di tale levatura. Quindi sarebbe giusto definire il Presidente Nazarbayev l’eurasiatista numero uno, dal momento che egli non solo ha fatto fare un balzo in avanti alla teoria, ma ha anche attuato molte iniziative eurasiatiste nella pratica”.
Come ha scritto un turcologo italiano, “questo libro di Dugin, per i toni in esso contenuti, ci sembra particolarmente appropriato come modello ispirativo atto ad analizzare e parafrasare la figura del Presidente del Kazakhstan”. Pubblicarlo in un paese come l’Italia – che è un importante interlocutore strategico del Kazakhstan, il suo primo interlocutore commerciale europeo e uno dei maggiori investitori nella sua economia – significa contribuire ad ampliare la comprensione di un’area che rappresenta, per riprendere una definizione della geopolitica classica, “la regione perno della politica mondiale”.