Lectura Dantis
Nel novero degli studi danteschi del Valli (che in Italia si pongono sulla scia dei lavori pionieristici di Giovanni Pascoli e che furono apprezzati da René Guénon per i risultati rivoluzionari) rientra anche questa Lectura Dantis, che è essenzialmente un commento al Canto XIX del Paradiso, tenuto a Roma il 4 marzo 1906. Il canto in esame è quello in cui Dante affronta la questione della sorte nell’aldilà di quanti non hanno ricevuto il battesimo, sorte che secondo la teoria cattolica consiste nell’esclusione dal Regno dei Cieli. Di fronte a tale tesi, Dante afferma una ben diversa dottrina, la quale era stata sostenuta da teologi quali Giustino Martire e Dionigi Areopagita. Secondo costoro, la salvezza eterna non è monopolio dei soli battezzati, ma viene elargita da Dio a tutti coloro che hanno cercato la verità e sono vissuti secondo virtù.
(“Aurora”, 30, novembre 1995)