Il Revisionismo di Pio XII
Favorevole agli Alleati e soccorrevole verso gli ebrei, Pio XII era anche revisionista. È proprio il suo scetticismo di revisionista, e non una comune ignoranza dei fatti, che spiega il suo silenzio sul preteso sterminio fisico degli ebrei, sulle pretese camere a gas naziste e sui pretesi sei milioni di vittime ebree di ciò che si chiama oggi “l’Olocausto” o “la Shoah”.
Per coloro che lo desiderano, il solo mezzo per riabilitare la memoria del loro “papa oltraggiato” è quello di parlare il linguaggio della verità verificabile, dell’esattezza storica o, semplicemente, dei fatti. In tal modo, si darà il caso che essi difenderanno le vittime, che si contano oggi a miliardi, della “mistificazione del XX secolo”
(Arthur Robert Butz).
In appendice:
· Un falso: “la preghiera di Giovanni XXIII per gli ebrei”
· Secondo il Talmud, Gesù è immerso, per l’eternità, in escrementi in ebollizione
· Sei domande a Giovanni Paolo II a proposito di Edith Stein
· Una lettera di Henri Roques a Henri Amouroux
Robert Faurisson, nato nel 1929, ha insegnato letteratura francese moderna e contemporanea alla Sorbona; poi, all’Università di Lione 2, ha messo a punto un insegnamento di “critica di testi e documenti (letteratura, storia, mezzi di comunicazione)”.