India: tradizione e modernismo
L’autore, professore all’Islam College dell’Università di Karachi, ha scritto questo saggio in seguito alla pubblicazione degli Studi sull’induismo di René Guénon, per precisare la natura dei rapporti tra Islam e tradizione indù. Askari ricorda che già agli inizi del secolo all’università di Allahabad, un tempo grande centro intellettuale indù, si preferiva rinvenire lo “spirito indù” più nella poesia e nella letteratura occidentale che non negl’inni vedici. Profondamente convinto che all’origine dell’induismo vi sia una serie di rivelazioni profetiche procedenti dalla medesima Fonte divina che ha ispirato tutti gli autentici profeti e messaggeri di Allah, Askari sostiene che la propaganda antiislamica proviene da indù modernisti totalmente ignari della loro tradizione. Opportunamente, quindi, nella nota introduttiva viene ricordato che l’Atharvaveda preannunciò l’avvento di un “uomo di lode” (espressione corrispondente al significato dell’arabo Muhammad) in un paese in cui i mezzi di trasporto sono i cammelli. Ancora più esplicito il Bhavisya Purana, che cita il Profeta dell’Islam chiamandolo Mahamad e conferendogli il titolo di “grande spirito abitatore del deserto” e preannunciando addirittura la conquista dell’India da parte dell’Islam, cosa che poi avvenne effettivamente, coi conquistatori Mogol.
(“Comunità Islamica”, dicembre 1990)