Montanelli e la Finlandia
Indro Montanelli pubblicò nel 1940, nel volume edito da Garzanti I cento giorni della Finlandia, le corrispondenze da lui scritte dal fronte finlandese in occasione della cosiddetta guerra d’inverno del 1939-‘40, pubblicate sul “Corriere della Sera”. Il libro ebbe notevole popolarità ed è stato ristampato a più riprese anche sotto altro titolo. Montanelli rimase anche dopo la guerra amico ed estimatore della Finlandia, anche negli anni difficili della cosiddetta finlandizzazione. Nel dopoguerra Montanelli continuò a menzionare vari episodi legati alla sua permanenza in Finlandia, sia nei volumi da lui pubblicati che negli articoli e nelle risposte ai lettori della Stanza del “Corriere della Sera”. Quanto scritto nel corso di oltre quattro decenni da Montanelli a proposito della Finlandia è oggetto di attento esame da parte di Luigi G. de Anna, professore di lingua e cultura italiana presso l’università di Turku in Finlandia. De Anna è uno specialista delle relazioni italo-finlandesi e ha in passato dedicato particolare attenzione al tema dell’immagine della Finlandia nella stampa italiana. De Anna non mette in dubbio la validità del Montanelli giornalista, ma critica l’uso che dei suoi scritti può essere fatto come fonte di informazione storiografica. A giudizio di de Anna infatti Montanelli non solo colorì alcuni episodi relativi alla guerra d’inverno, ma ne inventò di sana pianta altri (ad esempio i suoi asseriti incontri col Maresciallo Mannerheim) e altri ne colorì al punto da far nascere “leggende” che di tanto in tanto riappaiono sulla stampa italiana, come la mai esistita relazione amorosa che sarebbe intercorsa a San Pietroburgo tra Mannerheim e la principessa Elena di Montenegro, futura regina d’Italia. Altro argomento confutato da de Anna è che il fascismo abbia nutrito ostilità nei confronti della Finlandia in occasione della guerra d’inverno. In realtà Mussolini fece il possibile per aiutare la Finlandia aggredita dall’URSS, anche se era all’epoca legato da alleanza con la Germania, la quale aveva stipulato il patto Molotov-von Ribbentrop. Ai volontari italiani che parteciparono alla guerra, si devono infatti aggiungere i sostanziosi aiuti forniti alla Finlandia dall’Italia in termini di equipaggiamento militare, che furono, si veda il caso dei caccia Fiat G50, di grande aiuto per l’esercito finlandese. Questo libro è dunque una interessante ed istruttiva guida agli scritti “finlandesi” di Montanelli e al tempo stesso un avvertimento sull’inaffidabilità storiografica della scrittura giornalistica in generale.
(“Rinascita”, 19 gennaio 2006)